L'industria chimica motore dell'economia circolare

Economia circolare


La chimica al centro dell’economia circolare


Ogni anno i ricercatori calcolano l’overshoot day. È il giorno in cui la nostra domanda di risorse consuma quello che la terra è in grado di rinnovare in un anno. Una data che dovrebbe coincidere con il 31 dicembre e che invece arriva sempre prima.

Ripensare il progresso: le basi dell’economia circolare

L’attuale processo industriale è basato su un concetto lineare:

prendere → fabbricare → usare → gettare.

I rifiuti sono il risultato finale di questo sistema produttivo.

L'economia circolare ridefinisce la crescita per creare capitale economico ma anche naturale e sociale. Si concentra sui benefici per l’intera società e non solo per il singolo. La chiave dell’economia circolare è riprogettare la produzione partendo dai rifiuti che diventano una nuova risorsa. Si basa su tre principi chiari:

  • pianificare rifiuti e inquinamento
  • produrre prodotti e materiali durevoli
  • rigenerare i sistemi naturali.

Il progressivo impoverimento del pianeta e delle sue risorse rinnovabili impongono una radicale innovazione. I cambiamenti climatici stanno provocando in tutto il mondo incendi, alluvioni, danni alle coltivazioni e all’ambiente. Non da ultimo, si può addebitare a un uso scriteriato delle risorse anche l’ultima emergenza sanitaria che ha fatto toccare con mano la fragilità di un sistema che non è più sostenibile.

Ecodesign: riprogettare secondo l’economia circolare

Nell’economia circolare è fondamentale avere un approccio complesso e completo alla produzione che rivoluzioni sia i prodotti che i processi. Un percorso che vede coinvolti professionalità e soggetti diversi. In primo luogo i designer che devono pensare i prodotti con un orizzonte ampio. Gli oggetti devono:

  • usare materie prime che provengono da filiere di recupero al posto di risorse vergini
  • avere caratteristiche che permettono lo smontaggio, la ristrutturazione o il recupero della materia prima
  • essere modulari, versatili, tali da adattarsi al cambiamento delle condizioni d’uso.

Anche i siti di produzione vanno riprogettati. Per non essere più dei divoratori di energia e risorse, le fabbriche vanno alimentate con fonti rinnovabili e non solo con fonti di origine fossile. Grande attenzione va data al recupero degli scarti di lavorazione considerati preziosa materia prima a tutti gli effetti.

Da ultimo è indispensabile avere un metodo ecosistemico e collaborativo: pensarsi come parti di un tutto che possono generare il cambiamento solo cooperando.

Lunga vita alla plastica. Più riutilizzo uguale meno rifiuti

La plastica è un materiale straordinario. Ormai è indispensabile in infiniti campi di applicazione per le sue caratteristiche meccaniche, per la sua modellabilità e anche per il suo basso costo. Proprio questo fattore ha fatto sì che venisse per troppo tempo considerata una materia prima di scarso valore ed è diventata un rifiuto ingombrante e diffuso. Ma la plastica è troppo preziosa per essere gettata via. Le materie plastiche usate sono una fonte efficiente di nuova materia prima. Covestro sta sviluppando differenti tecnologie di recupero e riciclaggio per mantenere la plastica all'interno del ciclo del valore. Oltre 20 progetti sono dedicati a trovare soluzioni e metodologie per una rivalorizzazione innovativa e sicura.

Riciclaggio meccanico della plastica

Nel recupero meccanico i materiali di scarto vengono riciclati in "nuove" materie prime secondarie senza modificare la struttura di base del materiale. Dopo lo smistamento e la lavorazione, la plastica viene frantumata in pellet che può essere fuso e trasformato in nuova plastica. Uno dei modi in cui Covestro utilizza il riciclo meccanico è trasformare le bottiglie d'acqua in materia prima di alta qualità per componenti elettronici destinati a device tecnologici.

Riciclaggio chimico della plastica

Con il riciclaggio chimico, le materie plastiche sono ridotte alle loro forme molecolari originali in modo che possano essere trasformate in materiali plastici completamente nuovi. È un procedimento raffinato nel quale le competenze e le conoscenze di Covestro possono esprimersi a livelli complessi e innovativi. Il riciclaggio chimico può essere:

  • enzimatico, con cui i prodotti usati e i rifiuti vengono scomposti mediante enzimi
  • pirolitico, con il quale il materiale viene ridotto in unità molecolari utilizzando temperature molto elevate.

Materie prime alternative con il recupero di materiale di scarto

Accanto alle nuove tecnologie di riciclo, nell’economia circolare si studia il sistema di produzione per capire quali sostanze di scarto possono essere recuperate e diventare nuova fonte di materia prima. In un processo di fabbricazione la CO2 è sicuramente l’emissione più consistente e più dannosa per l’ambiente. La nostra attitudine “poushing boundaries” ha portato a chiederci se non fosse possibile recuperare la CO2 emessa dalle nostre fabbriche, sottrarla all’ambiente e recuperarla in nuovi materiali. È nato così il progetto per riutilizzare la CO2 come fonte di carbonio per produrre poliuretano per imbottiture o per prati sportivi sintetici.

Nell’economia circolare l’energia deve essere rinnovabile

Un'economia davvero sostenibile implica un approccio globale alla provenienza delle fonti di energia. Il solare e l’eolico sono alternative ai combustibili fossili sempre più diffuse e praticabili. Le infrastrutture stesse devono essere meno energivore con sistemi di produzione ottimizzati e monitorati. In Covestro ci impegniamo a migliorare continuamente i processi produttivi e l'approvvigionamento energetico per arrivare a dimezzare entro il 2025 le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005.

Energia sostenibile per l’industria

Ci siamo impegnati a passare alle energie rinnovabili in tutti i siti di produzione. In Germania abbiamo firmato il più grande contratto aziendale mondiale per la fornitura di energia eolica. Dal 2025 una gran parte dei nostri bisogni di energia sarà coperto dal parco eolico del Mare del Nord. È la prima volta che un’industria sigla un contratto di queste dimensioni per incentivare la sostenibilità energetica dell’industria chimica.

Ridurre i consumi di produzione

Grazie all’A.I. (Intelligenza Artificiale) si possono ottimizzare i consumi. Abbiamo messo a punto un processo di elettrolisi che riduce del 25% la quantità di elettricità necessaria per realizzare sostanze chimiche di base. Questo sistema verrà implementato per la prima volta su scala industriale presso il sito di Tarragona in Spagna e rappresenta una svolta importante verso un uso più consapevole dell'energia.

L’economia circolare è cooperazione e collaborazione

Il passaggio a un'economia circolare globale può essere realizzato concretamente solo se società, imprese e governi sapranno confrontarsi e cooperare. In Covestro questo impegno si traduce in azioni su due fronti:

  1. coinvolgiamo i nostri fornitori chiedendo loro di adottare e rispettare pratiche di sostenibilità
  2. siamo presenti come soggetti attivi e stakeholder nelle azioni di sostegno ai principi dell’economia circolare.

L’economia circolare è un percorso non solo necessario ma straordinariamente ricco di nuove opportunità di crescita, di percorsi di valore e di relazioni. Può mostrare nuovi orizzonti e nuove prospettive oltre gli attuali modelli di produzione e di consumo che stanno rivelando limiti e criticità.

L’ultimo accordo europeo per il Green Recovery sottoscritto da Covestro insieme ad altri 180 soggetti imprenditoriali, politici e sociali è un segnale forte di rinnovamento verso un’economia che sa rispettare il pianeta, portare valori nuovi e progresso.

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